L'equilibrio dell'acquario - Prove e analisi
Premessa
L’acquario, un processo biologico di auto-regolazione naturale:
Un acquario é un ambiente vivente e quasi autonomo nel suo processo di auto-regolazione biologica. I controlli dell’acqua consentono di seguire e gestire serenamente l’evoluzione di principali parametri chimici e biologici dell’acqua degli acquari. Le analisi che si eseguono più abitualmente sono: il pH e le durezze dell’acqua (GH / KH) e anche, per la parte biologica, l’ammoniaca, i nitriti e i nitrati.
Il mercato offre anche varie altre prove che sono utilizzate dagli Acquariofili appassionati di acqua dolce, acqua di mare o degli acquari di barriera. In queste poche righe, il nostro obiettivo é di fornire le informazioni essenziali che consentano di avviare e gestire senza problemi un classico “acquario di insieme”.
Si consiglia di controllare, o di fare controllare da uno specialista, i parametri del proprio acquario almeno una volta ogni tre mesi, anche se tutto va bene. Il mercato propone varie prove, pratiche, facili da utilizzare e affidabili.
L’equilibrio biologico dell’acquario: il ciclo dell’azoto
Perché un acquario possa funzionare perfettamente, senza squilibri, malattie e le grandi manutenzioni che ne conseguono, é imperativo che fin dall’installazione si avvii un processo biologico naturale chiamato “ciclo dell’azoto”. L’azoto é l’elemento essenziale per ogni vita biologica, é presente nell’acquario sotto forma di ammoniaca, nitriti e nitrati (NH3/NO2/NO3).
In un acquario, i rifiuti e le materie organiche eliminate dai pesci e dalle piante si decompongono e generano in primo luogo ammoniaca; alcuni batteri li assorbono per trasformarli in nitriti e poi questi ultimi sono convertiti in nitrati da altre famiglie di batteri. Questo composto finale (nitrato) non é tossico in piccole dosi e la sua concentrazione nel tempo sarà regolata soprattutto da sostituzioni d’acqua parziali e regolari.
Quando si installa un nuovo acquario, sono normalmente necessarie 5 settimane perché questa catena biologica si instauri naturalmente e crei un anello senza fine nell’acquario. Questi tempi possono essere ridotti creando fin dall’inizio un apporto di ceppi batterici ed enzimatici (sentire che cosa consiglia il vostro specialista).
NH3 / NH4+(ammoniaca), prima tappa del ciclo dell’azoto.
L’ammoniaca (NH3) é un gas tossico costituito da azoto e idrogeno prodotto dal degrado delle materie organiche (rifiuti dei pesci e delle piante) durante la prima fase del ciclo biologico dell’azoto. Con il concorso dei batteri nitrificanti (Nitrosomonas e Nitrospira), l’ammoniaca (tossica) si trasforma in nitriti (tossici) e infine in nitrati (non tossici in piccole concentrazioni); questa é la fase finale del ciclo perpetuo dell’azoto.
Ammoniaca o ammonio?
In un acquario, la trasformazione dell’ammoniaca NH3 (tossica) in ammonio NH4 (forma ionica dell’ammoniaca) dipende direttamente dal valore pH ± acido o basico della sua acqua.
- Un pH alcalino (> pH 7) é la forma gassosa dell’ammoniaca presente, molto aggressiva e tossica per la fauna e la flora dell’acquario.
- Con pH neutre o acide (pH < 7), vi é trasformazione chimica dell’ammoniaca in ammonio (un composto 100 volte meno tossico e assimilabile dalle piante).
E’ perciò molto importante verificare la concentrazione di ammoniaca e il pH dell’acqua, soprattutto nella fase di avviamento di un acquario, al fine di confermare un buon instradamento del ciclo biologico. L’abituale prova NH4 é un test colorimetrico semplice e facile da eseguire da soli. La soglia di allarme da non superare é di 0,25 mg/l, soprattutto in presenza di un’acqua dolce a tendenza basica (pH forte)
Che cosa fare in caso di presenza di ammoniaca?
- In un acquario installato di recente: seminare immediatamente il filtro con un ceppo batterico (vedere prodotti commerciali) – nutrire con molta parsimonia se nell’acquario vi sono già pesci, aerare bene la vasca e attendere che il ciclo biologico si installi in maniera durevole.
- In un acquario in funzione, cercare le cause del problema: eccesso di cibo? Eccessiva densità di pesci? Filtro non adatto, inquinato o pulito troppo spesso? Aerazione insufficiente? Verificare il buon funzionamento del filtro, aggiungere una dose di zeolite (ZEOCLEAR®) nel filtro, rinnovare 1/3 del volume d’acquasifonando gli eventuali rifiuti sul fondo, aerare la vasca e riseminare immediatamente l’acquario con un ceppo batterico ed enzimatico.
Ridurre del 50% la quantità abituale di cibo e sorvegliare ogni giorno l’evoluzione del ciclo.
NO2 (nitriti), seconda tappa del ciclo dell’azoto
In un ciclo ben stabilito, lo ione nitrito (derivato dalla trasformazione dell’ammoniaca e tossico) é un composto che si degrada e si trasforma naturalmente in ione nitrato (non tossico) mediante i batteri Nitrospira (fase finale del ciclo perpetuo dell’azoto).
Una grande presenza di nitriti in una vasca é quindi nociva per la fauna e la flora di un acquario, e dimostra che l’equilibrio biologico é rotto oppure non sié ancora installato. E’ quindi molto importante verificare regolarmente la concentrazione dei nitriti, in particolare durante i primi due mesi della fase di avvio di un acquario.
In un acquario equilibrato, un aumento anche leggero del tasso di nitriti va preso molto sul serio; Segnala che é in corso un problema di squilibrio biologico.
La prova NO2 é un test colorimetrico semplice e facile da eseguire da soli. La soglia di allarme NO2 é a 0,15 mg/l, la soglia di tossicità da non superare si situa a partire da 0,25 mg/l e la soglia mortale a breve termine é a partire da 3 mg/l.
Che cosa fare in caso di concentrazione di nitriti troppo elevata?
- In un acquario installato di recente: seminare il filtro con un ceppo batterico (vedere prodotti commerciali) – nutrire con molta parsimonia se nell’acquario vi sono già pesci, aerare molto bene la vasca e attendere che il ciclo biologico si installi in maniera durevole.
- In un acquario in funzione, cercare le cause del problema: eccesso di cibo? Eccessiva densità di pesci? Mortalità mascherata? Filtro, inquinato o pulito troppo spesso? Aerazione insufficiente?… Verificare il buon funzionamento del filtro, aggiungervi una dose di RESIFILT Cleanwater ®, rinnovare 1/3 del volume d’acqua sifonando gli eventuali rifiuti sul fondo, riseminare il filtro mediante un ceppo batterico e aerare bene la vasca.
Ridurre del 50% la quantità abituale di cibo e sorvegliare ogni giorno l’evoluzione dei nitriti.
NO3 (nitrati), terza tappa del ciclo dell’azoto
Prodotta dal degrado dei nitriti da parte dei batteri Nitrospira, la presenza di nitrati nelle analisi dell’acqua é il risultato di un buon funzionamento del sistema biologico di rigenerazione dei rifiuti nell’acquario.
Non tossici in piccole dosi e addirittura apprezzati dalle piante come concime, la loro concentrazione in un acquario é perpetuamente ampliata dal processo di trasformazione del ciclo, e avrà sempre tendenza ad aumentare. Il tasso di nitrati generalmente accettato da un acquario di insieme é al massimo 50 mg/l. A partire da 100 mg/l, i pesci si indeboliscono progressivamente, le piante deperiscono e le alghe parassite si sviluppano in maniera incontrollata nella vasca.
3 semplici regole per una buona gestione dei nitrati nell’acquario: cibo non in eccesso, vegetazione abbondante e cambio parziale dell’acqua molto regolare (1/4 del volume ogni mese é una buona media).
Che cosa fare in caso di concentrazione di nitrati troppo elevata?
- Cercare la causa: cibo in eccesso? eccessiva densità di pesci? assenza o carenza di vegetazione equilibrante? e, soprattutto, mancanza di regolare sostituzione parziale dell’acqua, che consente l’evacuazione meccanica di “troppo pieno” di nitrati dall’acquario.
- Verificare il buon funzionamento del filtro, aggiungervi una dose di resina denitratante o di carbone denitratante ZOLUX RESIKOOL®, poi rinnovare 1/3 del volume d’acqua sifonando gli eventuali rifiuti sul fondo e riseminare immediatamente il filtro mediante un ceppo batterico.
Attenzione: in caso di una concentrazione molto forte di nitrati (+ di 150mg/l), rinnovare progressivamente, in vari giorni, l’acqua dell’acquario (mai più di 1/3 del volume della vasca per volta) e questo fino a che il tasso di nitrati non ritorni a valori ragionevoli, nell’ordine dai 50 ai 100 mg/l, e poi ritornare al punto n° 2 di cui sopra.
Nel caso di un acquario molto vecchioo mal mantenuto, in cui la sabbia é molito spesso satura di limo e di nitrati, é spesso consigliabile cogliere quest’occasione per rifare completamente l’acquario.
L’equilibrio chimico dell’acquario
La composizione dell’acqua di un acquario é spesso molto differente da un periodo all’altro o da un acquario a un altro. E’ soggetta a modifiche permanenti in funzione: della sua origine (acque di rete molto differenti, molto mineralizzate o no, eventuali miscele o complementi d’acqua eseguito con o senza acqua osmosizzata…), della quantità di pesci e di vegetali nella vasca e dalle cure e manutenzioni regolari che sono state fatte o non fatte.
E’ quindi importante verificare e sorvegliare i pochi dati essenziali dell’acqua per tutta la durata in vita della vasca, al fine di correggere in tempo utile un’eventuale evoluzione sfavorevole che può pregiudicare l’equilibrio chimico dell’ambiente. prove colorimetriche semplici e pratiche consentono di seguire i parametri chimici più significativi: il pH, la durezza totale dell’acqua (TH) e la sua durezza carbonata (TAC)
PH
Il pH o idrogeno potenziale (concentrazione degli ioni idronion H3O + ) consente di misurare l’acidità o l’alcalinità di un’acqua . Al momento della prova, la neutralità dell’acqua si situa a pH 7, su una scala che va da 0 a 14.
Per la maggioranza delle specie acquatiche d’acqua dolce (pesci, piante e microrganismi), il valore ottimale di una vasca di insieme si situa fra 6,8 e 7,5 unità pH.
E’ tuttavia possibile che alcune varietà specifiche escano da questi limiti: un pH di 6,2 corrisponde a un pH acide per i Pesci Disco, un pH da 8,1 é un pH basico destinato piuttosto ad alcune Chichilidae africane, un pH da 8,2 a 8,5 proviene da un ambiente molto basico, ed è il pH ideale per un acquario d’acqua marina.
Prevedere un controllo regolare, almeno ogni due mesi. La prova pH é un test colorimetrico comparativo, molto semplice e molto facile da eseguire da soli.
GH (o TH)
Titolo idrometrico dell’acqua, la prova GH (tedesca ) o TH (francese), é la misura della concentrazione dei sali minerali disciolti nell’acqua [cationi del calcio (Ca2+) e magnesio (MG2+)]. Quest’acqua può essere “dolce” (debole mineralizzazione) oppure “dura” forte mineralizzazione . La durezza GH ininfluenza il metabolismo di tutti gli animali e vegetali (principio dell’osmoregolazione).
La prova GH misura la durezza totale dell’acqua: 1 goccia di reagente prima della modifica del colore é uguale a 1 grado GH.
Attenzione: La maggioranza dei test disponibili sul mercato sono in gradoGH; per convertire, se necessario, i gradi GH in gradi TH (riferimento a una bibliografia francese), occorre moltiplicare il risultato di GH per 1,8 (Es: 10° GH = 18° TH). La misura GH riguarda solio l’acqua dolce, poiché l’acqua di mare ésovra-saturata da sali minerali molto vari.
Classificazione delle acque rispetto alla loro durezza GH e TH
Che cosa fare in caso di GH troppo elevato?
In un acquario di insieme, il valore dovrebbe situarsi in una finestra compresa fra 4 e 9° GH.
- Se il risultato é più elevato, per esempio 14° GH, sarà necessario sostituire il 50 % dell’acqua dell’acquario con il c 50 % di un’acqua demineralizzata o osmosizzata. Il risultato si avvicinerà quindi a 7° (equivalente a un’acqua di durezza media).
- Se il risultato della prova é inferiore a 4° (acqua molto dolce), occorrerà allora aggiungere una piccola quantità di elementi minerali quali GH+ (prodotto commercializzato presso gli specialisti e destinato a remineralizzare l’acqua osmosizzata, al fine di renderla conforme a un utilizzo acquariofilo).
KH (o TAC)
Durezza carbonata dell’acqua o durezza temporanea. KH é un dato molto importante in acquariofilia. La durezza carbonata é la misura della concentrazione di anioni carbonati e bicarbonati; questi sali si comportano come sostanze tampone e sono indispensabili all’equilibrio e alla stabilità delle acque dell’acquario, poiché si oppongono a variazioni improvvise del pH.
Se fosse necessario (riferimento a una bibliografia francese), convertire i gradi GH in gradi TAC (francesi), moltiplicare il risultato KH per 1,8 (es: 10° GH = 18° TAC francesi).
Che cosa fare in caso di KH troppo elevato?
In un acquario di insieme e al fine di garantire una buona stabilità del pH, il valore KH dovrebbe situarsi in una finestra compresa fra 4 e 8°.
- Se il risultato é più elevato, per esempio 12° GH, sarà necessario sostituire il 50 % dell’acqua dell’acquario con il c 50 % di un’acqua demineralizzata o osmosizzata, il risultato si avvicinerà allora a 6° KH.
- Se il risultato della prova é inferiore a 4° KH (acqua molto dolce), occorrerà allora aggiungere una piccola quantità di elementi minerali quali KH+ (prodotto commercializzato presso gli specialisti e destinato a remineralizzare l’acqua osmosizzata, al fine di renderla conforme a un utilizzo acquariofilo).
Prova del Ferro (Oligo-elementi per le piante)
Il ferro é un elemento vitale nella fisiologia dei pesci, ma é anche essenziale per un buono sviluppo delle piante.
Ferro Ferroso o Ferro Ferrico? Sotto la sua forma “ferrica” (chiodo arrugginito), l’ossido di ferro é molto poco solubile nell’acqua e, in questa condizione, non può essere assimilato dai vegetali.
Per poter essere assorbito beneficamente dalle piante e divenire un composto fertilizzante, questo ferro ferrico (Fe3+) deve essere associato a un elemento chelante (es: EDTA ) perché si trasformi in “ferro ferroso” (Fe2+), forma ionica totalmente assimilabile.
Il Ferro ferroso é quindi indispensabile sotto forma di oligo-elementi per il buon sviluppo e la crescita delle piante .
Nell’acquario, prevedere di verificare regolarmente il tenore del ferro e aggiungere tutte le settimane qualche goccia di fertilizzante ferrico al fine di mantenere un tasso permanente compreso fra 0,05 e 0,10 mg/l.